Timoteo Giaccardo

Primo sacerdote paolino beato

TRIDUO IN ONORE
DEL BEATO TIMOTEO GIACCARDO

GIORNO 1°
O Gesù, Divino Maestro, Modello di ogni santità,
che hai detto: “Io sono la Via”,
ti ringraziamo dei santi esempi di carità, di obbedienza,
di purezza illibata che ci hai dato
per mezzo del tuo servo Don Timoteo Giaccardo.
Per sua intercessione, ti preghiamo di concederci la grazia
di seguire te, o Divino Maestro, e di glorificarti,
nella vita e nella morte, compiendo tutta la tua volontà,
per meritare di essere un giorno uniti a te in Cielo.
O Gesù Maestro, Via Verità e Vita, abbi pietà di noi.
Gloria al Padre… (San Paolo, 1955).

Da una meditazione del beato Timoteo Giaccardo sul “segreto di riuscita”
Noi abbiamo una preghiera sociale, una preghiera di famiglia; della famiglia
piccola, povera, debole, che ha bisogno di tutto ma che è però famiglia di Dio perché
ha Dio per Padre, perché è Dio che l’ha suscitata, che ha dato ad essa la sua
figliolanza: il segreto di riuscita.
E’ veramente una preghiera dei piccoli, di quelli che in famiglia si sentono della
casa di Dio, figli di Dio; sentono che Dio è Padre, che è il tutto e noi il niente, e quindi
aprono la loro bocca e da Dio ottengono tutto.
Il “segreto di riuscita” è veramente un segreto, è veramente un segreto di buona
riuscita, che ci fa arrivare dove non potremmo aspettare di arrivare da noi.
E’ costituito di cinque parti: una parte introduttiva, tre parti sono il corpo e una
parte la chiusa.
La parte introduttiva è ora ancora più affettuosa di come si recitava prima e
quindi si recita più filialmente, e dà subito tanta fiducia in quel rivolgersi al Signore
per mezzo del nostro Padre san Paolo.
Gesù Maestro, accettate il patto che vi presentiamo a mano di san Paolo e di
Maria Regina degli Apostoli.

Che cosa offriamo al Divin Maestro? Un patto.
Per le mani di chi? Per le mani della Madonna e di san Paolo.
Prima parte: Noi dobbiamo corrispondere a tutta la vostra altissima volontà,
arrivare al grado di perfezione e gloria celeste cui ci avete destinati; umilmente e
santamente esercitare il divino nostro apostolato.

Mette Dio davanti a noi, cioè ci fa guardare alla volontà che Dio ha sopra di noi.
La volontà di Dio, altissima, santissima è questa: che noi raggiungiamo un
altissimo grado di santità e di perfezione; e questa ancora: che noi compiamo il nostro
apostolato nel modo con cui lo dobbiamo compiere. Ecco quindi la volontà di Dio:
essa comprende il fine generale e il fine speciale della nostra Congregazione.
“Signore, noi siamo una famiglia per questo fine, non solo io individualmente ma
io con tutti gli altri che tu hai costituito tua famiglia; hai assegnato un fine generale che
è un altissimo grado di santità e di perfezione: tu non hai assegnato che ci
arricchissimo, che fossimo felici in questo mondo, che trovassimo la vita così serena
da essere libera da ogni tentazione, da ogni contrasto, da ogni angoscia, da ogni
contraddizione o che abitassimo in un bel palazzo gemmato, che camminassimo verso
nord o verso sud; tu hai detto questo: che raggiungiamo un altissimo grado di
perfezione. Haec est voluntas Dei, una grande santità; il centuplo ma nel centuplo
un’altissima santità: A gloria tua, a bene nostro. E volontà tua è anche questa: che noi
qui adempiamo un alto apostolato a edificazione della tua Chiesa, a salvezza delle
anime perché Tu abbia gran compiacenza in un abbonante nostro servizio, e in questo
campo di apostolato si faccia veramente del bene”.
Apostolato di onore, di servizio a Gesù per essere la fonte che corre; tutto il resto
è servizio editoriale.
(Ritiro alle Pie Discepole del Divin Maestro, Alba 8-9 novembre 1947).
Preghiera
Santissima Trinità,
che hai concesso al beato Timoteo Giaccardo
il dono di vivere in forma eroica
la sequela di Cristo nello spirito di san Paolo Apostolo,
sotto lo sguardo di Maria, Regina degli Apostoli,
e lo hai voluto unire al carisma del beato Giacomo Alberione
come primo sacerdote e fedelissimo suo discepolo,
ti prego di glorificarlo in terra
concedendomi la grazia che ora ti chiedo…
E tu, beato Timoteo,
unisci alla mia preghiera la tua potente intercessione,
affinché gli strumenti della comunicazione sociale
promuovano sempre il bene e cooperino
a far conoscere, amare e seguire Gesù Maestro, Via Verità e Vita.
Gloria al Padre…

GIORNO 2°
O Gesù, Divino Maestro, Sapienza increata, che hai detto:
“Io sono la Verità”, ti ringraziamo per i doni di luce e di fede
che hai elargito sulla tua devozione e sull’apostolato delle edizioni
al tuo servo Don Timoteo Giaccardo,
e per mezzo di lui alle anime.
Per sua intercessione ti preghiamo di concederci la grazia
di comprendere sempre meglio la devozione a te,
o Divin Maestro, e di aderire sempre con fede viva
alle verità del Vangelo e agli insegnamenti della Chiesa.
O Gesù Maestro, Via Verità e Vita, abbi pietà di noi.
Gloria al Padre… (San Paolo, 1955).
Da una meditazione del beato Timoteo Giaccardo sul “segreto di riuscita”
Seconda parte: Ma ci vediamo debolissimi, ignoranti, incapaci e scarsi in tutto:
nello spirito, nella scienza, nell’apostolato, nella povertà. Voi invece siete la Via,
la Verità e la Vita, la Risurrezione, il nostro unico e sommo Bene. Confidiamo
dunque solo in voi che avete detto: “Qualunque cosa chiederete al Padre in nome
mio, voi l’avrete”.

Mette noi di fronte al Signore.
Chi saremo noi, degli Angeli, dei Serafini scappati dal Paradiso? saremo forse
delle creature che non hanno avuto il peccato originale? forse delle persone elette che
il Signore ha preservato da ogni conoscenza del male, da ogni contatto con la
tentazione, da ogni oscurità, da ogni deviazione di volontà?
Siamo figli di Adamo ed Eva e quindi figli della terra, e presentandoci al Signore
gli diciamo subito quel che siamo.
“Noi, che tu hai eletti, amati, destinati a questa santità e a questa perfezione,
destinati a portare la tua parola, il tuo profumo e la tua grazia, che cosa siamo? Siamo
degli omiciattoli debolissimi, non siamo la forza ma debolissimi fisicamente,
moralmente; siamo ignoranti, incapaci; che forza di preghiera abbiamo? che zelo
d’apostolato? siamo insufficienti: O Signore, non ti sei forse sbagliato di casa?”
E il Signore risponde:
“No, non mi sono sbagliato; proprio voi ho eletto, proprio voi ho chiamato;
proprio a voi ho dato questa missione; proprio voi ho destinato alla santità”
“Ma con tutti questi difetti?” “Sì!”
“Con tutte queste insufficienze?” “Sì!”
“Con tutte queste incapacità?” “Sì!”
“Con questa ignoranza?” “Sì!”
“E allora che cosa ci mettiamo a fare? Se ci mettiamo per la strada comune
abbiamo tempo a morire mille volte; se ci mettiamo a servirti in qualche cosa abbiamo
tempo a farti perdere la pazienza e quasi farti pentire di quel che hai fatto. E allora, noi

che conosciamo la tua volontà e la nostra pochezza, il nostro nulla, la nostra miseria,
non ci mettiamo nemmeno a contare sopra di noi ma confidiamo in Te. Noi ti portiamo
l’Amen dico vobis e l’Ego elegi vos, et posui vos ut eatis et fructum adferatis et fructus
vester maneat ut quodcumque petieritis Patrem in nomine meo det vobis. Noi
confidiamo su questo; non sulla nostra intelligenza ma sulla tua sapienza; non sul
nostro potere ma sulla tua onnipotenza”.
Perché noi siamo di quelli che hanno solo questo: la confidenza nel Signore, di
quelli che credono alla parola del Signore: amen, amen dico vobis”.
(Ritiro alle Pie Discepole del Divin Maestro, Alba 8-9 novembre 1947).
Preghiera
Santissima Trinità,
che hai concesso al beato Timoteo Giaccardo
il dono di vivere in forma eroica
la sequela di Cristo nello spirito di san Paolo Apostolo,
sotto lo sguardo di Maria, Regina degli Apostoli,
e lo hai voluto unire al carisma del beato Giacomo Alberione
come primo sacerdote e fedelissimo suo discepolo,
ti prego di glorificarlo in terra
concedendomi la grazia che ora ti chiedo…
E tu, beato Timoteo,
unisci alla mia preghiera la tua potente intercessione,
affinché gli strumenti della comunicazione sociale
promuovano sempre il bene e cooperino
a far conoscere, amare e seguire Gesù Maestro, via, verità e vita.
Gloria al Padre…

GIORNO 3°
O Gesù, Divino Maestro, Pane vivo disceso dal Cielo,
che hai detto: “Io sono la Vita”,
ti ringraziamo per l’ardente pietà e fame eucaristica
concessa al tuo servo Don Timoteo Giaccardo.
Per sua intercessione vi preghiamo di concederci la grazia
di amare sempre di più la Santa Messa e la Santa Comunione
e di vivere in unione a Maria Santissima,
Madre, Regina e Maestra nostra,
l’unità di vita con Te, o Divin Maestro-Eucaristia,
così da poter ripetere con l’Apostolo san Paolo:
“Non vivo più io, vive in me Cristo.
O Gesù Maestro, Via Verità e Vita, abbi pietà di noi.
Gloria al Padre… (San Paolo, 1955).
Da una meditazione del beato Timoteo Giaccardo sul “segreto di riuscita”
Terza parte: Per parte nostra, fiduciosi nella vostra misericordia, promettiamo,
e ci obblighiamo, a cercare in ogni cosa e con pieno cuore, nella vita e
nell’apostolato, solo e sempre, la vostra gloria e la pace degli uomini. E
contiamo che da parte vostra vogliate darci tutto come per aggiunta: lo spirito
buono, la grazia, la scienza, i mezzi di bene; moltiplicate secondo la immensa
vostra bontà e le esigenze della nostra vocazione speciale i frutti del nostro
lavoro spirituale, del nostro studio, del nostro apostolato, della nostra povertà.

Con questa fiducia e in questa povertà ci presentiamo davanti al Signore per fare
un gran patto, il quale unisca la sua volontà altissima, amabilissima, il nostro arrivo
alla santità e alla perfezione, alla nostra povertà, alla nostra miseria, alla nostra
debolezza.
Qual è questo patto?
“Da parte nostra ti diamo, o Signore, quel che tu chiedi.
Tu hai chiesto: “Cercate prima il regno di Dio e il resto vi sarà dato per giunta” .
E noi questo ti diamo: questo abbiamo di mira nei propositi, nell’intenzione, nello
sforzo quotidiano: la tua gloria. l’edificazione della Chiesa, l’estensione del tuo regno,
la nostra santificazione nella tua volontà.
E poi ti diamo la fiducia che Tu, o Signore, ti chini sopra di noi, sulla nostra
piccolezza, sul niente in cui ci troviamo. Confidiamo nella preghiera: nei bei Pater
noster, nelle belle Ave, Maria, nei bei Gloria Patri”.
In terzo luogo facciamo tutto come se tutto dipendesse da noi: non ci neghiamo al
servizio della Divina Provvidenza, al nostro apostolato; nella vigilanza, nel
combattimento, nella preghiera.
E “beati quelli che la grazia di Dio porta”. Ci lasciamo portare da Dio; il suo
amore paterno discende a noi, noi ci lasciamo prendere da questo amore e intanto

facciamo quello che possiamo anche se pochissimo. Poi non stiamo a misurare il
Signore, ma gli chiediamo che ci dia secondo le esigenze del momento, e crediamo che
Egli ce lo dà.
Nella chiusa noi facciamo tre cose:

  • poniamo la nostra preghiera nelle mani della Madonna e di san Paolo perché la
    presentino al Signore, l’arricchiamo con la loro fede;
  • poi promettiamo da parte nostra di stare attenti e chiediamo la grazia di essere
    perseveranti;
  • e infine guardiamo il Paradiso che il Signore ci darà in proporzione della nostra
    fede e della sua misericordia.
    (Ritiro alle Pie Discepole del Divin Maestro, Alba 8-9 novembre 1947).
    Preghiera
    Santissima Trinità,
    che hai concesso al beato Timoteo Giaccardo
    il dono di vivere in forma eroica
    la sequela di Cristo nello spirito di san Paolo Apostolo,
    sotto lo sguardo di Maria, Regina degli Apostoli,
    e lo hai voluto unire al carisma del beato Giacomo Alberione
    come primo sacerdote e fedelissimo suo discepolo,
    ti prego di glorificarlo in terra
    concedendomi la grazia che ora ti chiedo…
    E tu, beato Timoteo,
    unisci alla mia preghiera la tua potente intercessione,
    affinché gli strumenti della comunicazione sociale
    promuovano sempre il bene e cooperino
    a far conoscere, amare e seguire Gesù Maestro, via, verità e vita.
    Gloria al Padre…
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